25 aprile - 118° anniversario della Liberazione!

di Giorgio Bianco

E' davvero l'anniversario di una grande Liberazione quello che, come ogni
anno, tutto il mondo si appresta oggi a celebrare: lunedì 25 aprile 1877,
infatti, nasceva a Bologna Guglielmo Marconi, che, come è a tutti noto,
intuì per primo la possibilità di utilizzare le onde elettromagnetiche per
trasmettere messaggi a distanza senza collegamenti con fili. Nei suoi primi
esperimenti realizzati fra il 1894 e il 1895 nella villa paterna di
Pontecchio, pose le basi per la trasformazione degli esperimenti scientifici
di Hertz in un primitivo sistema di telegrafia senza fili.

Il telegrafo "con fili" era già diffuso a metà Ottocento, ma fu grazie alle
sue scoperte, come tutti sanno, che esso divenne "senza fili". La voce umana
fu radiotrasmessa per l prima volta nel 1915, ma fu dopo la fine della prima
guerra mondiale che ebbero inizio regolari trasmissioni radiofoniche. Nel
1922, negli Stati Uniti, gli apparecchi riceventi erano in tutto 60mila. Nel
1990 raggiungevano i 500 milioni, e oggi è per noi un gesto del tutto
normale premere un tasto e ascoltare musica, informazioni, propaganda e così
via.

Allo stesso modo, uno degli atti più "normali" della nostra vita quotidiana
è quello di alzare la cornetta dal telefono: per conversare, per lavoro, per
mille usi rispetto ai quali la nostra possibilità di scelta è praticamente
illimitata. Pochi omaggi al mondo, allora, sono giustificati come quello
rivolto a Marconi, le cui scoperte hanno dischiuso l'era dell'informazione
globale, infrangendo il muro del silenzio che, fino ad allora, aveva
separato i continenti.

Fu il 12 dicembre 1901 che Marconi compì l'impresa con la quale, si può
dire, è nata l'era dell'informatica. Quel giorno, infatti, Marconi mandò
attraverso l'Atlantico, con un trasmettitore 100 volte più potente di quelli
allora esistenti, dalla punta di Podhu, nel sudovest dell'Inghilterra, il
messaggio SOS in alfabeto Morse alla stazione ricevente che aveva installato
a St. Jonhs di Terranova (Canada). L'evento fu acclamato da scienziati e
inventori (come Thomas A. Edison) dalla stampa e dalla gente comune; Marconi
ricevette onori e riconoscimenti (tra i quali il premio Nobel per la fisica
nel 1909).

La possibilità di comunicare senza un supporto fisico e su tutto il pianeta
(oggi addirittura su tutto l'universo fino ai suoi confini più lontani) fu
subito percepita come un evento sbalorditivo e utilissimo: per segnalare
incidenti e pericoli, informare di qualsiasi evento (politico, economico,
bellico), collegare giornali e reporter, persone, organizzazioni fisse o
mobili che fossero.

Dalla trasmissione del 1901 sono nate radio, televisione, radar, telematica,
Internet e tutto l'universo dell'informatica. Hertz aveva dimostrato nel
1888 l'esistenza delle onde elettromagnetiche, sulla base delle equazioni di
Maxwell, onde che dovevano propagarsi in linea retta, e molti studiosi, tra
i quali Righi, Popov, Tesla, avevano sviluppato generatori sempre più
potenti per impiegare le onde di Hertz nelle telecomunicazioni. Il successo
di Marconi consistette sì nel riuscire a mandare le onde ovunque,
innanzitutto al di là di ostacoli come una collina, e nell'intuire che il
nuovo sistema di telecomunicazione aveva le caratteristiche per diventare
mondiale sostituendo gradatamente gli altri, ma anche nel comprendere che
occorrevano capitali e industria per realizzare l'idea. Marconi, infatti,
nel corso della propria vita diede prova anche di eccellenti doti
imprenditoriali, dando vita alla Marconi Telegraph Company Ltd., poi
ribattezzata Marconi Company, e alla Marconi International Marine
Communication Company, quest'ultima legata alla sua convinzione che la
telegrafia senza fili potesse apportare enormi benefici commerciali alla
Marina Mercantile, alle compagnie di navigazione, ai loro equipaggi, ai
passeggeri, anche e soprattutto in relazione alla sicurezza della vita sul
mare.

Per lui, l'utilizzo commerciale delle scoperte rappresentava il migliore
strumento per mettere la scienza al servizio dell'umanità, generando al
tempo stesso risorse necessarie per finanziare nuove ricerche e nuove
scoperte.

L'importanza della scoperta di Marconi fu subito percepita dai suoi
contemporanei, e il 12 aprile 1938 la Gazzetta Ufficiale pubblicherà questa
dichiarazione di solennità civile, controfirmata da Benito Mussolini: "Per
grazia di Dio e per volontà della nazione, il Re d'Italia, Imperatore
d'Etiopia, Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato; Noi abbiamo
sanzionato e promulghiamo quanto segue: Il giorno 25 aprile, anniversario
della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti,
giorno di solennità civile".

Ma per comprendere fino in fondo la portata delle innovazioni di Marconi,
occorre considerare che l'uomo porta da sempre con sé la spinta di
comunicare: si pensi alla parola, ai messaggi sonori e ottici (come il tam
tam o il fumo o gli specchi), ai segni e alla scrittura. Ma nell'era
premoderna, preindustriale e precapitalistica, le notizie viaggiavano alla
velocità dei cavalli o dei velieri. In qualche occasione, poteva accadere
che fumo, fuoco, e specchi potessero essere rozzamente utilizzati per rapide
segnalazioni. Ma in tutti gli Stati della Terra la grande maggioranza degli
abitanti era composta da analfabeti. Le notizie erano poche, e, come mille
altri beni, riservate a pochi.

Uno dei più grandi meriti della rivoluzione industriale, invece, è quello di
aver fatto sì che comodità un tempo riservate a una piccola élite di
privilegiati entrassero nella quotidianità delle grandi masse. Comodità che
sono anche, e innanzitutto, conquiste di libertà: dal bisogno, dal pericolo,
dalla fatica, dall'ignoranza, dalla noia, anche se troppo facilmente si
tende a dimenticarsene. Troppo spesso, infatti, si tende a dare per
scontati, o addirittura a snobbare come "materialistici" e "consumistici"
quelli che un tempo erano autentici privilegi, e che, come scrisse una volta
Ignazio Silone, sono oggi normali per un qualunque operaio delle nostre
periferie, ma che gli aristocratici dei secoli passati non sarebbero stati
neanche in grado di immaginare.

Per capire quanto l'intuizione di Marconi abbia rappresentato anche una
conquista di libertà, del resto, si pensi a "Radio Caterina", ideata,
costruita e usata nel campo di concentramento di Sandbostel, nella Germania
nord-occidentale, da alcuni ufficiali italiani, la quale  alleviò l'angoscia
della prigionia di migliaia di uomini, grazie alle notizie ricevute da Radio
Londra, Berlino, Parigi, Busto Arsizio, e Bari che annunciavano
l'approssimarsi della liberazione. E, soprattutto, a quella che per
moltissimi italiani, nelle fasi più drammatiche dell'ultimo conflitto
mondiale, rappresentava l'unica fonte attendibile d'informazione: Radio
Londra.

Lo spirito di innovazione e amore per la libertà di Guglielmo Marconi, del
resto, traspaiono anche da questa lettera, pubblicata sul primo numero di
"Le vie del mare e dell'aria", datato 1918: "Nell'estate del 1895, dall'alta
montagna di Oropa, contemplando il nostro Biellese, pensai che l'uomo
potesse trovare nello spazio nuove energie, nuove risorse e nuovi mezzi di
comunicazione. Le libere vie dello spazio per la trasmissione del pensiero
umano hanno esercitato sin d'allora su di me un grande fascino. In esse
esistono inesauribili fonti di ispirazione per  opere sempre nuove a
beneficio dell'umanità. Io confido che gli Italiani, i quali hanno
dimostrato in ogni tempo speciali virtù nella gara con le altre  genti per
il progresso della civiltà vorranno assurgere ad un posto sempre piu' alto
nella conquista delle libere vie del mare e dell'aria".

Marconi è stato il primo grande protagonista della globalizzazione,
attraverso uno strumento di libertà come la radio è ancora oggi; anche i più
"arrabbiati" tra i giovani nemici della globalizzazione, del resto, se ne
servono per propalare la loro presunta "controinformazione", per diffondere
la loro musica "alternativa", per diramare i loro proclami politici. Il più
delle volte ostili alla globalizzazione, appunto.

Una solida determinazione a riuscire, unita alle sue eccellenti capacita' di
sperimentatore e di ingegnere dotato di naturali capacità intuitive, di ma
anche l'abilità e l'audacia di un vero imprenditore, dimostrano che Marconi
appartiene alla schiera di quegli uomini che come James Watt, animati dallo
spirito di Prometeo, hanno trasformato il mondo più di tutti i capi di tutte
le rivoluzioni politiche.

Indietro