Due parole sulla libertà di esprimere il proprio pensiero: il caso Forza Nuova

               di     Roberto Enrico Paolini 

In questi giorni il governo italiano, non avendo nulla di meglio da fare, sta pensando di tappare la bocca a qualcuno. Dopo la bombetta  al Manifesto di quell'imbecille che se l'è fatta scoppiare tra i coglioni, è partita una vera e propria campagna di diffamazione contro Forza Nuova. Premetto: Forza Nuova è lontana mille miglia dal nostro modo di pensare, ma non per questo anche loro non debbano avere il diritto di far sentire la loro voce. Il coro di "fascisti", "squadristi", "bombaroli" si è levato dalle pagine della carta stampata cosiddetta "democratica", che come al solito ha fatto da cassa di risonanza delle solite panzane del governo italiano. Il punto è questo: con quale logica bisogna attribuire il fattaccio ad una forza politica solo per il fatto che un idiota è un simpatizzante della stessa? L'Insabato non era nemmeno iscritto a quel movimento! L' unica ragione dunque che può spiegare questo comportamento è il desiderio di tappare la bocca a qualcuno utilizzando come clava quella Costituzione che invece è di solito baluardo per affermare la legittimità di qualsiasi comportamento, purchè politicamente corretto. Sì, perchè questa Costituzioncina tutela il diritto di parola di qualunque celebroleso, ma non dei " fascisti "; loro devono starsene in "democratico" silenzio, in quanto nelle disposizioni transitorie della stessa, c'è ancora una anacronistica eccezione per chi si rifà al Ventennio.

Ma la cosa più odiosa di questa vicenda, è che non è in pericolo solo il diritto di parola in questo paese, ma anche la nostra proprietà, i nostri soldi. I soliti giornalisti di regime ci hanno raccontato che i due leaders di Forza Nuova sono ricchi. Grande scoop! Da noi essere ricchi è qualcosa di cui vergognarsi, è ignobile! Essere andati all'estero a far fortuna con l'aggravante di esser fascisti è poi veramente troppo! 10 anni di galera, schifosi...questa è la Repubblica "fondata" sul lavoro ma "cresciuta" nel fancazzismo e nel parassitismo. Non si può fare politica coi soldi "propri" ma solo con quelli degli altri, quelli dei cittadini che pagano le tasse, quelli del finanziamento pubblico ai 50 partiti di cassa e di governo!

Sostenere il loro diritto di parola e il loro diritto di proprietà sarà un nostro dovere morale. Chi non ha scheletri negli armadi e chi ha le idee chiare, non ha ragione di temere di prendere le difese anche dei propri avversari. Difendere loro vuol dire difendere noi stessi dall'ennesimo attacco del governo alle nostre libertà!

( Pubblicato il 17 Gennaio 2001 sul quotidiano "L'Opinione" )

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