Riviste Femminili

di Michele Ferrarini

Adoro le riviste femminili.
Perché, ebbene sì, capita anche ai migliori di trovarsi a casa della nonna, una sera d’estate, con la televisione, un monte di riviste per donnine tristi, e il gatto.

E di scegliere, nella depressione atavica del momento, Donna moderna e Intimità a Fabrizio Frizzi e alle bocce di Pamela Anderson.
E’ un’esperienza che molti fanno, e che penso tutti dovrebbero fare.
Come descriverla....
Ci si trova sulla soglia di un universo nuovo, e si fanno i primi, timorosi passi verso il mondo delle donne moderne.
Un mondo magico, che riluce di un’atavica saggezza sicuramente non comune.
Per esempio, non tutti sanno che per dimagrire basta praticare il Walking, o, solo per i più impetuosi, il Running.
Dalle pagine patinate una modellina sedici-diciassettenne corre su una strada di collina.
Lei è intrepida, pratica il running, ben sapendo che perderà ben due chili al mese.
E forse ignora che, se scegliesse il walking, impiegando un po’ di tempo in più potrebbe perderne addirittura quattro.
Mi viene in mente che a Milano il Running ce lo avevamo già, ma noi maschi fallocrati, ignoranti e  meschini, che non capiamo e che soprattutto non vogliamo capire, non facevamo running, andavamo a correre. Contadini.
Quattro pagine più in là imparo le parole che danno energia. Una modellona molto risoluta con un’espressione molto risoluta fa un gesto molto risoluto dicendo frasi molto risolute, tipo “sono felice di superare questa tappa” “Ho tutta l’energia che mi serve”.
Io non sono così risoluto.
E sono pure ignorante. Addirittura non sapevo che per un decolté da favola bisogna ungere il seno con Olio di Arnica, che fa miracoli.
Magari lo regalo alla nonna, che ha i suoi anni, ma non si sa mai. Se si ritrova le tettine da sedicenne, magari, lo spirito santo...
Ma ogni mio residuo di autostima crolla quando, nell’angolo della psicologia, scopro pure di essere anormale.
Nella foto una solida signora quarantenne guarda perplessa una vaccona bionda molto ma molto discinta, e sul tutto campeggia una domanda: “cosa pensi quando vedi una donna così?”
Io avrei le idee abbastanza chiare, ma nel test non sono contemplate le mie opzioni.
Oltretutto, su Psicologia Lui leggo che ormai ci sono in giro troppi uomini, e pochi maschi, e che l’identità maschile è in declino in favore di un modello di donna forte.
‘sti cazzi...
Sull’articolo campeggia un Taricone biondo che sembra appena uscito dalla palestra di Tyson.
Devo chiederlo, a mia madre, perché ha messo al mondo un essere inutile come me.
Cresciuto male, senza omogeneizzati macrobiotici e con un’alimentazione nemmeno troppo equilibrata.
Spero solo di trovare una vera donna moderna. Una che sa proteggere la prostata del suo lui con gli acidi grassi poliinsaturi. Sennò sono fottuto.
Sono cresciuto male e invecchierò peggio
Istintivamente penso che no, la prostata è mia e me la proteggo io, ma tutto ciò è solo frutto della mia insicurezza di maschio postmoderno e decadente.
Ma a pagina 49 capisco perchè sono stato messo al mondo.
Anvedi ‘ste donne moderne.
Diciotto modi per risvegliargli il desiderio.
Per le signore frustrate dalle scarse prestazioni del loro convivente un manualetto utile e veloce, per le consultazioni rapide sul campo.
Fondamentale la lingerie rossa, una cena a base di carote e zenzero, e, sul lungo periodo, assolutamente irrinunciabile mettergli un cristallo di quarzo sotto il cuscino.
Passi la lingerie rossa: non posso fare a meno di vedermi una cofana d’assalto col corsetto che le fa sprizzare la panza in magnificenti e multiformi onde di grassi poliinsaturi: mi ammazza un po’ l’immaginario ma pazienza, alla peggio mi proteggerà la prostata.
Per quanto riguarda la cena io preferivo un piatto di spaghetti, ma se proprio non si può fare mi posso anche adattare.
Ma il cristallo di quarzo, cazzo no.
Va bene tutto, ma non ho la minima voglia di svegliarmi di mattina con un esagono stampato in mezzo alla fronte.
Ho una dignità.

A questo punto mi sento uno schifo.
Non solo non pratico il Walking, il Running, non dico le parole che danno energia e ho una psiche anormale, ma non vado bene neppure per il sesso moderno.
Sono un quaqquaraqquà.
Finisco una tristissima Philip Morris, e mi chiedo se all’inferno, almeno, avranno un posto per me.

Accendo la televisione, ma mi scontro con inevitabili barriere linguistiche.
Il faccione del capo degli antiglobalizzatori dice, giustamente, Ya basta, No logo e no pasaran.
Va bene, cazzo, sarò un vile servo delle multinazionali, ma almeno non toglietemi Mc Donald’s: a questo punto è una delle poche certezze nella mia vita. 
Ya basta...
No pasaran...
Boh. Io non li capisco, come parlano, i giovani d’oggi.
Cambio canale e trovo, delizia delle delizie, Miss Italia.
Tante signorine della porta accanto...
Mi chiedo della porta accanto a chi..
Cioè, nella porta accanto alla mia c’è un sollevatore di pesi, ma tanto io non conto.
Sento una ragazza (ovviamente della porta accanto) che dice più o meno “Cioè, volevo dì che non è che mi dovete votà perchè so’ bella, ma perchè sò una ragazza semplice, che ama gli animali e l’ambiente”
E subito dopo  Frizzi sottolinea che queste ragazze sì, sono belle, ma anche intelligenti e si vogliono tutte bene tra loro.
Non dubito.
Quando eleggono la Miss quelle intorno la abbracciano con grande gioia e spontaneità, con un sorriso a 66 denti che vuol dire più o meno “brutta troia, chissà a chi cazzo l’hai data..”
Si vogliono tutte bene.
Sarà....

Spengo.
Mi sento triste.
Non solo non sono supergiovane, ma sono pure un bastardo che pensa male di tutto e di tutti.
Il gatto mi guarda con schifo, miagola e se ne va a dormire.
Devo prendere esempio.
Lui sì che ha capito molte cose della vita.

Altri racconti di Michele Ferrarini li trovi qui: http://digilander.iol.it/maikol1976

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